RICORSO MULTE CODICE DELLA STRADA

Il ricorso contro le sanzioni per infrazioni stradali va effettuato in presenza di validi motivi per ritenere illegittimo l’ accertamento (gli asini al volante sono pertanto esclusi).

Ricevuto busta verde raccomandata ? Non bisogna essere degli indovini per capire di cosa potrebbe trattarsi; nel 99% dei casi è la notifica di un “verbale d’ infrazione al Codice della Strada” (la multa) con indicati i tempi per fare ricorso.

Siamo nel 2019 e sappiamo tutti che, da qualche anno, le sanzioni vengono comminate “a pioggia” dai vari comuni a caccia di introiti; si passa dai modesti “divieti di sosta” ai più costosi “limiti di velocità”.

In considerazione del fatto che ad oggi il “divieto di sosta” è praticamente ovunque ed i limiti di velocità sono stabiliti troppo spesso in modo inidoneo, i conducenti dovrebbero anche però sapere che nel 99% dei casi il ricorso da ragione al conducente.

Pochi sanno che le amministrazioni fanno di tutto per scoraggiare il ricorso (vedere lo sconto se si paga entro 5 giorni) e pochissimi sanno che il ricorso al Prefetto è gratuito ed ha moltissime possibilità di essere accolto.

Partendo dal presupposto che il ricorso deve essere presentato con la quasi certezza dell’ accoglimento, nella malaugurata ipotesi di rigetto si va dal Giudice di Pace; anche in questo caso non è indispensabile avere l’ assistenza di un legale (che ovviamente vorrà essere ricompensato, pur essendo spese recuperabili in caso vittoria).

La consulenza sulla fattibilità è gratuita ! Il ricorso al Prefetto potrebbe costare dai 15/20 € ai 50/100 € nel caso di convocazione per l’ audizione personale. Nell’ ipotesi di ricorso al Giudice di Pace le spese consistono nel contributo unificato (che viene comunque restituito se il Giudice accoglie il ricorso) sommato alla parcella per il legale (se necessario in quanto ci si può fare assistere anche da persona qualsiasi); una parcella per questo genere di attività si aggira dai 200€ circa in su (sempre tutto recuperabile in caso di vittoria).

Contattatemi pure senza alcun impegno.

sergio@cartabia.com

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Comune di Legnano etichetta “occupante abusivo” un anziano che, dopo il cambio di residenza, viene a vivere con la figlia

Vicenda incredibile ! A Legnano il Comune nega la residenza all’ anziano padre, gravemente malato, che viene ad abitare con la figlia già residente a Legnano e  lo etichetta “occupante abusivo” !

Se non conoscessi la vicenda, avendo preparato il ricorso al Prefetto di MIlano e stilato l’ esposto denuncia alla Procura della Repubblica, non ci crederei.

Il Signor D.U di anni 84 non potendo più vivere solo in altra provincia, decide di trasferirsi a Legnano dalla figlia che, pur con problemi economici non indifferenti causa perdita del lavoro, lo ospita nell’ abitazione di cui è affittuaria con regolare contratto in corso di validità.

Una pratica semplice a tutti gli effetti, il cambio di residenza; non è andata proprio così.

L’ Ufficio Anagrafe del Comune di Legnano dapprima, con omissioni e ritardi dei quali dovrà rendere conto, concede la residenza ma, dopo pochi giorni la annulla con lettera protocollata che sarà al vaglio degli inquirenti.

In sostanza il Signor D.U cittadino italiano nato in Italia viene considerato alla stregua di un occupante abusivo e privato del diritto alla residenza! Ad oggi il Signor D.U è residente a Legnano in “una via fittizia” come si legge sulla lettera recapitatagli al “domicilio” presso la figlia.

Una simile ingiustizia, indipendentemente dai ricorsi amministrativi e dalle azioni penali che potranno seguire, non potevo certo non pubblicarla.

Chi fosse interessato ad avere ulteriori dettagli sulla vicenda può contattarmi via mail al seguente indirizzo : sergio.cartabia@email.it oppure telefonando al numero di rete mobile 346 4945110