Gli AUTOVELOX sono illegali?

Finalmente ci siamo! Il problema degli autovelox per fare cassa sta per ritorcersi forse contro i “cassieri” (Comuni in primo piano).

Una Sezione della Cassazione Civile ha sottoposto alla Corte Costituzionale il problema della “taratura periodica” di questi strumenti finanziatori dei Comuni e rapinatori degli automobilisti (quando piazzati nascosti in modo subdolo o su strade dove il limite imposto è assurdo).

Se la Corte Costituzionale dovesse dichiarare l’ illegittimità della norma che NON prevede la taratura periodica, per i vari Comuni che traggono risorse praticamente solo dagli autovelox sarebbe il fallimento.

Qui sotto la sentenza in questione:

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Corte di Cassazione Civile – Sezione II, Ordinanza interlocutoria n. 17766 del 07/08/2014
La seconda sezione della Corte di Cassazione civile solleva d’ufficio la questione di legittimità costituzionale dell’art. 45 del codice della strada. in riferimento all’art. 3 della Costituzione nella parte in cui non prevede che le apparecchiature destinate all’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura.

SENTENZA COMPLETA (fonte Semaforo Verde)

Vajont, strage dimenticata?

Perché l’ Italia abbia voluto dimenticare la tragedia del Vajont è un mistero.

Forse 1910 morti non significano nulla? Fosse successo oggi le TV di tutto il mondo, e non solo italiane, ci inonderebbero di documentari, dibattiti, processi mediatici, invece il solo fatto che sia successo in passato … oblìo ! Poi ci sarebbero i nostri “attenti magistrati” che approfitterebbero del caso per indagare un’ intera classe politica (magari, casualmente, di centro destra…).

Chi non conosce la storia di questo fatto tragico del 1963 vada a leggere sul sito ufficiale della TRAGEDIA DEL VAJONT

Vietare il burqua in pubblico é legale !

Lo ha sancito la Corte Europea Diritti dell’Uomo con la sentenza n° 43835/11 del 01.07.2014 . 

Il divieto generale imposto dalla legge francese dell’11 ottobre 2010 di proibire l’uso del burqua ossia la copertura integrale del viso nei luoghi pubblici, rientra nei poteri dello Stato per garantire le condizioni affinché le persone possano “vivere insieme” nella loro diversità. La Corte Edu ritiene “accettabile” che uno Stato attribuisca particolare importanza all’interazione tra individui, che può essere negativamente influenzata dal fatto che alcuni di essi nascondano i loro volti nei luoghi pubblici. La misura restrittiva può essere considerata proporzionata allo scopo perseguito, vale a dire il mantenimento delle condizioni di “vivere insieme”, come elemento della “tutela dei diritti e delle libertà altrui”.

L’ articolo completo QUI